giovedì 17 novembre 2011

Conosco delle barche

"Conosco delle barche
che restano nel porto per paura
che le correnti le trascinino via con troppa violenza.

Conosco delle barche che arrugginiscono in porto
per non aver mai rischiato una vela fuori.

Conosco delle barche che si dimenticano di partire
hanno paura del mare a furia di invecchiare
e le onde non le hanno mai portate altrove,
il loro viaggio è finito ancora prima di iniziare.

Conosco delle barche talmente incatenate
che hanno disimparato come liberarsi.

Conosco delle barche che restano ad ondeggiare
per essere veramente sicure di non capovolgersi.

Conosco delle barche che vanno in gruppo
ad affrontare il vento forte al di là della paura.

Conosco delle barche che si graffiano un po’
sulle rotte dell’oceano ove le porta il loro gioco.

Conosco delle barche
che non hanno mai smesso di uscire una volta ancora,
ogni giorno della loro vita
e che non hanno paura a volte di lanciarsi
fianco a fianco in avanti a rischio di affondare.

Conosco delle barche
che tornano in porto lacerate dappertutto,
ma più coraggiose e più forti.

Conosco delle barche straboccanti di sole
perché hanno condiviso anni meravigliosi.

Conosco delle barche
che tornano sempre quando hanno navigato.
Fino al loro ultimo giorno,
e sono pronte a spiegare le loro ali di giganti
perché hanno un cuore a misura di oceano."


 
Poesia di  Jacques Brel
Foto di Roberta Trani [with Nikon reflex F801 analogica]

mercoledì 16 novembre 2011

quando il Punto è a Capo.

Tagliare i capelli per sfoltire i ricordi,
per sentire la testa più leggera mentre la scuoto per dirti di No.

lunedì 7 novembre 2011

Schegge

Premo il grilletto,
sparo.
Rubo la vita a momenti.
Vittime della pellicola fotosensibile dell'anima,
restano in me:
fotogrammi di vita.

[foto e testo di Roberta Trani]

Vi presento Liberté! un libro di Fulvio Colucci , foto di Roberta Trani, introduzione di Pino Scaccia.

Liberté!ferma le immagini di un cammino veloce, quello della Storia nei giorni dell'emergenza alla tendopoli di Manduria. I giorni in cui il centro di accoglienza, allestito in fretta e furia nell'ex aeroporto militare, "ospitò" più di tremila profughi tunisini.
L'esperienza giornalistica fonde didascalie, scritte da Fulvio Colucci, e immagini, realizzate da Roberta Trani e restituisce indignazione e polvere; rabbia e coraggio; paura, sassaiole, manganelli; fughe e tentati suicidi; recinzioni multiple, vescovi e presidenti; ansia di rimanere reclusi o rimpatriare, tra ronde e solidarietà. Per le coscienze vive e attive di chi considera "la libertà il valore fondante dell'esistenza di ogni essere umano", sottolinea Marco Stefano Vitiello nella postfazione del libro.
Nel fissare queste immagini ancora vive, Liberté! va oltre la cronaca e, del suo scorrere impetuoso,  rende la dimensione umana prima che informativa, oltre all'ansia di cambiamento trasmessa al Paese. Ansia di un mutamento profondo di cui stiamo vedendo i segni tangibili.
"Dobbiamo ormai capire che il mondo è diventato unitario e che l'umanità è toccata nello stesso momento da tutto ciò che accade. Il mondo tuttavia probabilmente non è ancora pronto a questa idea di universalità", scrive Pino Scaccia nell'introduzione. E' la sfida raccolta da Liberté!