lunedì 24 febbraio 2014

Inno alla miseria.

Prima o poi la maschera cade, riconsegnando il volto umano all'uomo. 
Nulla di ridicolo, ma qualcosa di vagamente tenero.
L'uomo non accetta la propria umanità: la propria impotenza, piccolezza, mortalità; il proprio essere materia decomponibile sia nel corpo che nell'anima. 
Ed eccolo vaneggiare come un Dio caduto in Terra e che, smarrito e delirante, punta il dito contro i buoni e i cattivi, destinati al suo misero regno dei cieli o al suo ridicolo regno degli inferi. 
Ma l'uomo ha ben poco di divino; è solo un essere destinato al marcire della carne: questa l'unica croce dalla quale non può schiodarsi. 
L'uomo è solo questo.
L'uomo è solo un uomo.
L'uomo è solo.

[testo tratto dalla mia moleskine. Tradotto dall'aramaico all'italiano. Sottotitolo: "Insonnia di una notte di metà febbraio", anno 2014. Foto scattata sottoterra, Grotte di Pertosa, anno 2013.]


lunedì 3 febbraio 2014

Insonnia.

L'insonnia non è altro che l'assenza del sogno. Praticamente un eccesso di lucidità.