sabato 5 luglio 2014

Questione di delicatezza.

<< La "vita interiore" è prerogativa dei delicati, di quegli aborti frementi, soggetti a un'epilessia senza caduta né bava. L'essere biologicamente integro diffida della "profondità", ne è incapace, vede in essa una dimensione sospetta che nuoce alla spontaneità degli atti. Non si inganna: con il ripiegamento su se stesso comincia il dramma dell'individuo - la sua gloria e il suo declino; isolandosi dal flusso anonimo, dallo scorrere utilitario della vita, egli si emancipa dai fini oggettivi. Una civiltà è "minata" quando sono i delicati a darle il tono; ma grazie a loro, trionfa definitivamente sulla natura - e sprofonda. Un supremo esemplare di raffinatezza riunisce in sé l'esaltato e il sofista: non aderisce più ai propri slanci, li coltiva senza crederci; è la debolezza onniscente delle epoche crepuscolari, che prefigura l'eclissi dell'uomo. I delicati ci fanno intravedere il momento in cui i portinai saranno estenuati da scrupoli di esteti; in cui i contadini, piegati dai dubbi, non avranno più il vigore necessario a impugnare l'aratro; in cui tutti gli esseri, rosi dalla chiaroveggenza e svuotati degli istinti, si spegneranno senza la forza di rimpiangere la prospera notte delle loro illusioni... >>

(pag. 128, Sommario di decomposizione, E. M. Cioran)

Illuminazione e Terapia dell'insonnia.

C'è chi ci finisce al manicomio.
Un'intera vita a cercare di imparare, capire, comprendere;
quando poi, operando chirurgicamente su se stessi, accade tutto in una notte sola.



lunedì 24 febbraio 2014

Inno alla miseria.

Prima o poi la maschera cade, riconsegnando il volto umano all'uomo. 
Nulla di ridicolo, ma qualcosa di vagamente tenero.
L'uomo non accetta la propria umanità: la propria impotenza, piccolezza, mortalità; il proprio essere materia decomponibile sia nel corpo che nell'anima. 
Ed eccolo vaneggiare come un Dio caduto in Terra e che, smarrito e delirante, punta il dito contro i buoni e i cattivi, destinati al suo misero regno dei cieli o al suo ridicolo regno degli inferi. 
Ma l'uomo ha ben poco di divino; è solo un essere destinato al marcire della carne: questa l'unica croce dalla quale non può schiodarsi. 
L'uomo è solo questo.
L'uomo è solo un uomo.
L'uomo è solo.

[testo tratto dalla mia moleskine. Tradotto dall'aramaico all'italiano. Sottotitolo: "Insonnia di una notte di metà febbraio", anno 2014. Foto scattata sottoterra, Grotte di Pertosa, anno 2013.]


lunedì 3 febbraio 2014

Insonnia.

L'insonnia non è altro che l'assenza del sogno. Praticamente un eccesso di lucidità. 

giovedì 30 gennaio 2014

Tutto in un libro solo.

<<Considero mie, con maggiore consanguineità e intimità, talune figure che sono scritte nei libri, certe immagini che ho conosciuto nelle illustrazioni, più di molte persone che sono considerate reali, che sono fatte di quell'inutilità metafisica chiamata "carne ed ossa". E "carne ed ossa", infatti, è una perfetta descrizione: sembrano cose fatte a pezzi ed esposte sul banco di marmo di una macelleria, morti che sanguinano come la vita, gambe e cotolette del Destino.>>

Fernando Pessoa, il libro dell'inquietudine di Bernardo Soares.